“Perché un importatore dovrebbe scegliere il mio vino?”. Le 5 domande che tutte le cantine si fanno

Pensi di avere un vino di qualità, un prodotto che sa farsi amare da esperti o semplici appassionati. Pensi che potrebbe piacere anche a un pubblico di consumatori non italiani. Un vino, insomma, in grado di raccontare una storia e portarla con successo oltre i confini.

Se sei giunto a questo punto vuol dire che sei pronto ad aprire la tua cantina a nuovi mercati. È un momento bellissimo, importante ed emozionante per la tua azienda. Ma come fare se non hai mai approcciato un mercato straniero?

Noi di Enora siamo abituati a portare le etichette italiane in giro per il mondo attraverso agende B2B e walk around tasting che mettono in contatto diretto cantine e importatori consentendo a questi ultimi di trovare professionisti realmente interessati ai loro vini e capaci quindi di venderli sui mercati di riferimento: americani, asiatici, nord europei o altri ancora.

L’export di vino può dare grandi soddisfazioni, ma è un’attività complessa. Ecco perché vogliamo aiutarti dandoti subito la risposta ad alcuni dubbi comuni a tutte le cantine. Una piccola guida per ottimizzare tempi, costi, obiettivi e possibilità di successo. Ecco le cinque domande più importanti, analizzate insieme a Gabriella Binello, titolare di GB export (società di consulenza di trade e marketing specializzata nella promozione all’estero di vini e prodotti agroalimentari italiani) e consulente buying office per importatori europei e asiatici.

EVENTI ENORA 2020

Il calendario degli eventi 2020 di Enora è già disponibile. Scegli tra i walk around tasting in Europa o le agende in Asia e negli Stati Uniti e scopri come possiamo aiutarti a esportare i tuoi vini all’estero.

1. Perché un importatore dovrebbe scegliere me?

Tutti hanno una bella cantina o un buon vino. Tutti vanno, o possono andare, all’estero in cerca di nuove opportunità di business. Ma perché un importatore dovrebbe scegliere proprio me e il mio vino? Occorre quindi fare una valutazione obiettiva su quali sono le peculiarità del tuo prodotto che, rispetto alla concorrenza, potrebbero stimolare l’interesse di un buyer.

2. Dove vado?

La maggior parte dei produttori pensa che il mondo, in quanto globalizzato, sia tutto uguale. Questa leggerezza porta nel 99% dei casi a non fare un’analisi adeguata del paese verso cui si vuole esportare. Non si può andare dappertutto e non ci sono scelte giuste o sbagliate: ogni paese ha costi e benefici diversi per il tuo business. Analizza, confronta, seleziona.

3. Quanto conosco il mio potenziale importatore e perché lo scelgo?

È buona norma avere informazioni dettagliate o referenze valide sugli importatori prima di interfacciarti con loro. Dovresti arrivare all’incontro conoscendo il profilo del professionista che ti siede di fronte, magari il suo portfolio o comunque il suo curriculum. Solo tu puoi capire se quella persona è adatta a diventare l’ambasciatore del tuo vino sul mercato che vuoi conquistare.

4. Chi è il consumatore finale del mio vino?

Il buyer è importante, ma lo è ancora di più la conoscenza del potenziale consumatore finale del tuo prodotto. Sono pochi i produttori che fanno un’analisi attenta dei loro consumatori, ma è uno step essenziale per capire a chi dovrà rivolgersi il tuo prodotto.

5. A chi affidarmi?

In un ambito sfaccettato e complesso come quello dell’export di vino, il “fai da te” può essere controproducente, se non addirittura dannoso per la tua azienda. È importante affidarti a esperti che sappiano fare il giusto match tra mercato e tipologia di cantina/vino. Un “match” che però sappia essere sì quantitativo, ma soprattutto qualitativo. L’analisi qualitativa di un mercato è fondamentale perché è l’unica che può motivare determinate scelte, ma può essere fatta solo da consulenti con un’esperienza verticale e profonda della realtà di riferimento.

La richiesta di made in Italy sui mercati stranieri è sempre elevata ed esportare all’estero offre grandi soddisfazioni anche alle cantine a conduzione familiare. Enora è il partner che ti affianca con competenza ed efficacia per l’export dei tuoi tuoi vini verso il resto d’Europa, in paesi asiatici come Giappone e Corea del Sud e negli Stati Uniti.

TOKYO – SEOUL, 11-15 MAGGIO 2020

Pensi che i tuoi vini siano adatti all’export in Giappone e Corea del Sud? Lascia i tuoi dati a Enora, noi ti presenteremo gratuitamente agli importatori. Ti faremo incontrare solo i buyer davvero interessati alle tue etichette. Hai tempo fino al 30 gennaio!