Cavinato, Danitacom: «Boom e-commerce e nuove prospettive per il vino italiano in Danimarca dopo Covid-19»

Quale presente e quale futuro per il mercato del vino in Danimarca nella fase post emergenza Covid-19?  In attesa della seconda edizione di A Glass of Italy, in calendario il prossimo 23 ottobre a Copenaghen, Enora intervista Luca Cavinato, Project leader della Camera di Commercio Italiana in Danimarca. Pur nelle mutate dinamiche commerciali e socio-relazionali, il “prodotto Italia” non ha perso il suo tradizionale appeal tra i danesi che, come sempre, sono pronti alle sfide che si profilano all’orizzonte.

Quali sono i principali cambiamenti che l’emergenza Coronavirus ha prodotto e sta producendo in Danimarca dal punto di vista sociale, economico e culturale?

La pandemia COVID-19, oltre all’emergenza sanitaria, ha avuto e avrà un impatto importante a livello economico, sociale, culturale. A livello economico, si prevedono tre possibili scenari, che variano dal più “positivo” al più “negativo”. Nel primo caso, si prevede che già nella seconda parte del 2020 si recupererà il PIL perso nelle prime due trimestralità, mentre nell’ultimo caso il completo recupero avverrà solamente a cavallo tra il 2021 e il 2022. In ogni caso, l’impatto economico è sicuramente significativo, soprattutto negli ambiti legati all’ospitalità e al settore culturale – inclusi i relativi indotti. Da un punto di vista sociale e culturale, considerando che l’impatto della pandemia è stato più limitato rispetto all’Italia, i principali cambiamenti saranno legati al concetto di distanziamento personale, limitando pratiche quali la “stretta di mano” e aumentando l’igiene individuale (es.: lavaggio mani, sanificazione ambienti).

La pandemia da Covid-19 ha fatto emergere la sempre maggiore importanza di due fattori: la globalizzazione economica e la comunicazione. Secondo la tua esperienza, in che modo la crisi sanitaria impatterà sull’aspetto della comunicazione e degli eventi?

La situazione attuale, che vieta o comunque limita in certa misura il contatto personale diretto, inevitabilmente avrà dei riflessi sulle modalità di comunicazione e del “fare business”. Si assisterà senza dubbio ad un ulteriore potenziamento del digitale, già all’avanguardia in Danimarca. Nel Paese, si stanno già sviluppando ad esempio piattaforme per la realizzazione di fiere online (con tanto di stand personalizzato), così come campagne culturali – tra cui spettacoli teatrali – virtuali. Gli eventi tradizionali rimangono senza dubbio il canale migliore per fare promozione e per approcciare il mercato, ma non vanno comunque sottovalutate le possibilità offerte dalle azioni online. Probabilmente la situazione pandemica spingerà la società a una forte accelerazione in ambito digitale, con risvolti positivi a medio e lungo termine ma anche nuove problematiche da affrontare. La commercializzazione online necessita infatti di un approccio diverso sia a livello di comunicazione e promozione del prodotto, che in qualche modo deve sopperire alla mancanza di contatto fisico, sia a livello di acquisto vero e proprio da parte del consumatore, con nuove sfide logistiche e informatiche. Tuttavia, un aumento dell’e-commerce e della digitalizzazione non può che essere un fattore trainante positivo per imprese e consumatori.

Copenaghen, 23 ottobre

Enora e la Camera di Commercio Italiana in Danimarca invitano i produttori di vino italiani a A Glass of Italy 2020. Organizzato nella splendida cornice di Copenaghen, l’evento accoglierà, in una prima parte, un pubblico selezionato composto da importatori e settore ho.re.ca. e, in una seconda fase, esperti e appassionati wine lover.

Come sta reagendo la Danimarca alla situazione attuale? Quali sono le fasi di riapertura previste e come stanno procedendo?

La Danimarca è stata tra i primi Paesi europei a chiudere importanti settori della società (scuole, il settore pubblico, le attività a forte interazione sociale). La tempestività ha permesso il contenimento della diffusione del Covid-19 a livello sanitario e quindi la possibilità di riprendere la consueta vita sociale più celermente. Le scuole sono già state riaperte (fino ai 10 anni) da qualche settimana, mentre i ragazzi fino ai 14 anni hanno ripreso le attività a partire dall’11 maggio. L’11 maggio ha visto la riapertura anche di tutte le attività retail, tra cui i centri commerciali, mentre altre quali parrucchieri, estetisti, servizi medici/sanitari erano già state riattivate. Dal 18 maggio hanno riaperto i ristoranti e i luoghi per la somministrazione, rispettando determinate linee guida. Insomma la Fase 2 è ampiamente iniziata. Rimane la limitazione relativa agli assembramenti (concessi gruppi di massimo 10 persone nei luoghi pubblici e privati), la chiusura delle frontiere, la chiusura di attività quali palestre, cinema, musei, teatri (riapertura prevista in agosto). Nonostante le riaperture, al momento i dati sono “incoraggianti”: i decessi sono scesi dagli 0 ai 5 quotidiani nelle ultime giornate e stiamo assistendo a un graduale ma costante calo dei ricoverati in ospedale e nello specifico in terapia intensiva.

A proposito di attività, ristoranti nello specifico: le persone stanno ricominciano a frequentarli ro c’è ancora “paura”?

Se nei primi giorni le attività, tra cui la ristorazione, hanno iniziato in maniera molto cauta, già oggi possiamo vedere un aumento notevole dell’afflusso dei clienti, testimoniata tra le altre cose da un buon livello di ordinativi nel settore ho.re.ca. Secondo gli esperti del settore, già l’inverno 2020/2021 vedrà livelli – per quanto riguarda la ristorazione – simili al 2019.

Sappiamo che è stato concordato un ulteriore allentamento delle misure di contenimento a partire dall’8 giugno. Di cosa si tratta esattamente? Riguarderà anche gli eventi?

Per quanto riguarda la “Fase 3”, le negoziazioni sono in atto. Sono già stati riaperti musei, teatri, cinema, parchi divertimenti, attrazioni culturali (con restrizioni), le attività sportive all’aperto e le scuole superiori. Non sono ancora state definite invece le date per l’innalzamento degli assembramenti 30-50 persone. Attesa per il 1 giugno la comunicazione ufficiale relativa alla data di riapertura delle frontiere. La “Fase 4” invece dovrebbe essere avviata da agosto, con l’apertura di discoteche, club, palestre, piscine. A fine agosto verrà eliminata l’ultima restrizione, cioè si potranno organizzare eventi con più di 500 partecipanti.

Da sempre la Danimarca nutre grande passione per i prodotti enogastronomici italiani, il vino in particolare. Credi che quanto è successo e sta capitando nel nostro Paese avrà qualche ripercussione sulla percezione che i danesi hanno dell’Italia e delle sue eccellenze enologiche?

Se inizialmente l’Italia è stata vista come “focolaio” d’Europa, questa percezione si è via via indebolita con l’emersione di altre situazioni similari in tutta Europa. Non riteniamo che vi possa essere una penalizzazione a livello di prestigio/immagine dei prodotti italiani. Sicuramente, purtroppo, le vendite avranno una flessione nel 2020, ma ciò è dovuto a un calo generale del settore a causa delle chiusure, non a una percezione negativa del prodotto Italia. L’impatto più importante, probabilmente, sarà legato al turismo, e quindi anche all’enoturismo, viste le limitazioni in vigore.

Per quanto riguarda le modalità di acquisto, infine, prevedi una virata sull’online o pensi che, superata la contingenza, si tornerà alle abitudini già consolidate prima di questa fase?

L’esplosione dell’e-commerce in questo periodo è sotto gli occhi di tutti. In Danimarca, Paese già leader a livello mondiale per gli acquisti online pro-capite, il canale ha visto un ulteriore rafforzamento. Larga parte dei distributori e dei buyer locali erano già attrezzati per la vendita online e l’emergenza Covid-19 li ha spinti a migliorare ulteriormente le proprie piattaforme, a potenziare la comunicazione e l’utilizzo dei social, e sicuramente molti operatori hanno implementato o implementeranno la vendita online, qualora ne fossero stati sprovvisti. Pur ritenendo che il consumo “retail” o “somministrato” riprenderà le quote precedenti, al termine delle limitazioni attuali, il canale e-commerce aprirà nuove prospettive per le cantine che intendono affacciarsi al mercato, sia raggiungendo consumatori che i canali tradizionali al momento non sono stati in grado di raggiungere, sia migliorando la reperibilità del prodotto.